Oggi è la giornata della legalità e la celebriamo parlandovi di un meraviglioso murale realizzato qualche anno fa. Un’opera dedicata a giudici, militari, giornalisti, politici, testimoni, avvocati, uomini e donne, che si sono battuti per la giustizia. “A volte sconfitti, mai realmente perdenti. Perché una splendida eco, un argentino rumore di fondo è rimasto, delle loro azioni, delle loro intuizioni e delle loro parole”, si legge nella presentazione dell’opera.
Autore, ancora una volta, il collettivo artistico Orticanoodles. Il murale rientra nel progetto Or.Me. – Ortica Memoria, che vuole trasformare il quartiere dell’Ortica in un museo a cielo aperto attraverso 20 murales, che parlano della Milano del Novecento, toccandone la storia, i protagonisti, le donne simbolo, la Resistenza, l’industrializzazione, l’arte, la musica, il design, la moda, lo sport. Un’iniziativa di arte partecipata, patrocinata dal Comune e che, insieme agli Orticanoodles, coinvolge associazioni, studenti e residenti.
Il murale di cui vi parleremo oggi è stato inaugurato nella primavera del 2017, poco prima che il progetto Orme fosse lanciato ufficialmente.
I volti della legalità sono quelli di Emilio Alessandrini, Walter Tobagi, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giorgio Ambrosoli, Mauro Brutto, Tina Anselmi e Lea Garofalo. Uomini e donne che hanno dato la vita. Un intervento da 400 metri quadrati sui muri del cavalcavia della ferrovia di via San Faustino, accanto e in dialogo con quello dei cantanti dell’Ortica. Il colore dominante è il verde, il colore della legalità.
A realizzarlo, insieme agli street artist Orticanoodles, sono stati i ragazzi di tre scuole milanesi della zona in alternanza scuola-lavoro: l’istituto tecnico e liceo Pasolini, di via Bistolfi, il professionale Vespucci, di via Valvassori Peroni, e il liceo civico Manzoni, di via Deledda. Ma prima di vestire i panni degli artisti, c’è stata tutta una preparazione tra i banchi di scuola. E in cattedra dei professori d’eccezione: gli Orticanoodles.
Sono partiti da una lezione teorica sui linguaggi dell’arte urbana, sulla differenza tra tag, murales e graffiti. Dopo un’infarinatura generale e l’introduzione del progetto sono passati alla pratica. Due incontri per preparare le matrici, le maschere che servono per lasciare le tracce sul muro, che vengono poi dipinte con i pennelli. “Tutta la parte di produzione, dalla realizzazione delle matrici per lo spolvero fino alla pittura, viene fatta in cantieri condivisi con i ragazzi, che non hanno nessun tipo di formazione di questo tipo”, ci aveva spiegato Walter Contipelli, in arte Wally, degli Orticanoodles.
E Giorgia Trinidad, studentessa dell’istituto tecnico turistico Pasolini, che ha perso la vista qualche anno fa, si è occupata di creare una guida al murale in braille, per raccontare l’opera a chi non può guardarlo.
Oggi, in occasione della giornata dedicata alla legalità, sono venuti a rendere onore ai volti dipinti sul murale, portando i fiori e il tricolore, diversi rappresentanti delle istituzioni Milanesi: la Vice sindaca, Anna Scavuzzo, la presidente e l’assessore alla Cultura del Municipio 3, Caterina Antola e Luca Costamagna, e il presidente della commissione antimafia del Comune, David Gentili. Con loro anche Leo Visco Girardi, presidente ANED Milano, Luisa Ghidini, presidente ANPC Milano, e Roberto Cenati, presidente ANPI Milano.