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“Regaliamo cibo ‘terrone’ a medici e infermieri”. Il cuore grande dei ristoratori di Milano

“Dopo sette ore in tuta chiusi in reparto trovare questa bontà è rigenerante”, scrive una giovane infermiera che ha appena staccato dal turno e si fa un selfie davanti a un piatto di pasta alla norma. “Piccoli grandi gesti che fanno bene al cuore”, è il messaggio di un medico. “Grazie per averci sfamato dopo una mattina devastante tra i Covid-19”, postano su Instagram gli infermieri del Policlinico di Milano.

Una cordata di chef e proprietari di ristoranti ha appena regalato centinaia di pasti caldi agli ospedali milanesi per offrire un momento di sollievo al personale sanitario stremato da turni estenuanti.

Consegnano trecento piatti al giorno. Pasta alla norma, pizza, polpette, parmigiana, cannoli. “Facciamo cibo ‘terrone’, come noi”, scherza Umberto di Slow Sud, il ristorante di specialità siciliane che è alla guida della rete solidale di consegna di pasti gratuiti per gli ospedali milanesi più colpiti dall’emergenza del coronavirus.

Umberto arriva presto al mattino e prepara il menu con l’aiuto di Luca, Anthony e Andrea, gli altri soci. Alessandra, invece, organizza il calendario e coordina le consegne in base alla disponibilità degli altri ristoranti e dei mezzi di trasporto. Poi le associazioni di volontariato si occupano delle consegne. In campo ci sono i ragazzi di sos Lambrate-Anpas, City angels, sos Milano, Ronda della carità e l’Ordine dei cavalieri di Malta.

L’idea, spiegano i soci di Slow Sud, è arrivata un po’ per caso. Quando il decreto del governo ha imposto la chiusura dei ristoranti, un gruppo di lavoratori del settore ha deciso di riaprire la saracinesca e accedere i fornelli. Per una buona causa. “Vogliamo regalare una coccola a medici e infermieri per tutto quello che fanno. Volevamo renderci utili in qualche modo. Abbiamo una cucina a disposizione e così ci siamo rimboccati le maniche”.

Hanno iniziato con una ventina di pasti al giorno e ora sono arrivati a consegnarne duemila a settimana. Dal Fatebenefratelli all’ospedale San Giuseppe. E poi il Sacco, il Bassini di Cinisello, il San Raffaele, il Policlinico di Milano, il San Carlo, l’Istituto clinico Città Studi e il Pini.

“Un modo per dire grazie a chi è in prima linea a salvare vite. Medici, infermieri e tutto il personale sanitario sta lavorando tantissimo. Speriamo così di fare tornare alla normalità le loro giornate con un buon piatto”. Una sorta di comfort food.

Sono partiti con un messaggio su Facebook all’ospedale Sacco di Milano: “Come possiamo aiutarvi?”, hanno scritto i cinque soci di Slow Sud. Il giorno dopo, un po’ a sorpresa, il primario della struttura ha risposto. “Erano allo stremo”, ricorda Luca Rudilosso. “Mi ha detto che il personale non faceva pause pranzo nei turni da 10-12 ore per non perdere tempo prezioso, che non si sedevano davanti a un tavolo per mangiare insieme, togliendosi le mascherine, perché altrimenti avrebbero dovuto cambiarle e non ce n’erano abbastanza. Dormono in reparto, hanno crolli nervosi. E che un po’ di comfort food da consumare al volo avrebbe potuto fare la differenza, anche solo per l’umore”.

E così sono partiti. Il primo giorno hanno consegnato cento piatti di pasta alla norma, nel rispetto di tutte le norme igieniche. “È stato emozionante. L’immagine di un medico che piange perché gli portiamo del cibo è un ricordo che ci porteremo dentro per sempre”.

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E la cordata solidale dei ristoratori non si è fermata neanche a Pasqua. “In questi giorni stiamo cucinando per i reparti”, racconta Umberto di Slow Sud mentre mostra la ricetta delle polpette catanesi. “E continueremo a farlo finché ce n’è bisogno”, assicurano i ristoratori che non vogliono soldi né ringraziamenti, “ma solo un sorriso”, che, dicono, “sappiamo scorgere dietro la mascherina”.

E lanciano un appello ad altri ristoratori: “Tutti coloro che possono, mettano una mano sul cuore e una alla padella e si uniscano a noi per supportare il personale degli ospedali lombardi. Non lasciamoli soli”.

I ristoranti che finora hanno aderito al progetto sono Miscusi, Pescaria, Fud, Marghè, Muu Muzzarella, Li Mastri, Fancytoast, Foorban, Loredani, Star Zagros Kebabbar, Kebab Duomo, Gnomo, Gelsomina, Mu Dimsum, con la collaborazione di Ristoratore Top, che ha fatto da incubatore. E diverse aziende si sono fatte avanti per regalare la materia prima: pasta, formaggi, salumi.

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