Lettere a Litchfield – “Lottiamo per una scuola migliore”

Le scuole di Milano sono in fermento da giorni. Le occupazioni si susseguono, una dietro l’altra. L’istituto Severi-Correnti di via Alcuino, in zona City Life, è stato uno dei primi con gli studenti che hanno trascorso la notte in palestra. Prima di entrare però hanno fatto una scelta responsabile, quella di sottoporsi, tutti, ai tamponi anti-Covid acquistandoli a spese loro e con l’aiuto della mamma di uno studente, che di professione è medico. Hanno creato così una “bolla”, uno spazio sicuro. Ma anche un momento di condivisione e di riflessione lanciando un chiaro messaggio alla società e alle istituzioni: “Abbiamo dimostrato che tornare in classe in sicurezza è possibile”. Insomma, basta volerlo.

Gli studenti che hanno deciso di occupare la scuola poi hanno scritto insieme una lettera per spiegare le ragioni del loro gesto e rispondere anche ai tanti compagni che, invece, si sono dissociati.

La lettera degli studenti che hanno occupato l’istituto Severi Correnti di Milano:

“Stamattina ci siamo svegliati nella nostra palestra, quella blu. Stanchi, infreddoliti, ma soddisfatti e felici. Ora vorremmo provare a tirare le somme su questa iniziativa e rendervi partecipi di cosa ci ha spinti a prendere le nostre decisioni.

Ieri mattina, in accordo con la Preside, abbiamo organizzato delle postazioni per seguire le lezioni riappropriandoci del cortile della scuola. Siamo poi stati tutti sottoposti a un tampone somministrato da una dottoressa che ha certificato l’esito negativo di ciascun test. Abbiamo così potuto continuare il nostro progetto in piena sicurezza e, riunendoci in assemblea, abbiamo deciso di occupare.

Rimaniamo convinti del nostro gesto. Un gesto sicuramente forte, di rottura e, lo sappiamo, divisivo, ma altrettanto necessario a spezzare l’apatia di questi tempi e a rivendicare il nostro diritto all’istruzione. Il diritto a sviluppare consapevolezza e pensiero critico. Il diritto a investire nel nostro futuro.

La Dad non è scuola. Scuola per noi significa confronto, un luogo dove potersi sfogare, un porto sicuro in mezzo alla tempesta, su cui poter contare e che, con la giusta volontà, siamo convinti possa riassumere il suo ruolo cardine all’interno della nostra vita e società. Basti pensare che noi, un gruppo di pischelle e pischelli con scarsissime risorse, ma con tanta voglia di cambiamento, siamo riusciti a tornare in sicurezza tra le mura ad H del Severi-Correnti, a cui ci sentiamo tanto legati, e dove vogliamo ritrovarci presto tutti. Saranno settimane importanti per il nostro futuro e sarà necessario continuare questo percorso. Fermarsi non è in programma.

La scuola che immaginiamo è il risultato di un lavoro costante e propositivo! Proprio per questo rimaniamo costantemente aperti al dialogo e al confronto con tutte le componenti scolastiche (Preside/prof/personale ATA e, in particolare, studenti e studentesse) e rilanciamo la proposta di un’Assemblea sul ‘Senso e l’importanza della Scuola’ che vorremmo coinvolgesse l’intero Istituto.

Siamo consci che alcuni non si siano sentiti rappresentati, ma noi siamo prima di tutto persone, non macchine, mere esecutrici di una volontà passiva a cui adeguarsi. Noi sentivamo il bisogno di reagire e lottare per una scuola migliore che rispecchi le nostre esigenze.

I nostri ringraziamenti vanno alla Preside, che si è sempre resa disponibile, ai molti genitori che ci hanno supportati, alla rete Priorità alla Scuola, alla dottoressa Notari. Un pensiero speciale al professor Locatelli, che ci è stato a fianco per tutta la nottata e che rappresenta il modello di scuola a cui ci ispiriamo. Abbiamo potuto riassaporare quel senso di collettività tipico del nostro istituto, e lo abbiamo fatto in sicurezza. Speriamo di continuare a farlo.

Ora ti lasciamo nel silenzio e nella solitudine, Palestra Blu, è ora di andare, è stato fantastico, questo non è un addio, ma un arrivederci”.

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