Articolo 31, Club Dogo, Ghali. All’Ortica un murale che celebra la musica rap

Un nuovo murale si aggiunge al museo a cielo aperto dell’Ortica. Un’esplosione di colori lunga 100 metri e dedicata alla musica rap, in via Corelli, sul muro che circonda l’ex complesso industriale Richard Ginori.

L’opera, realizzata in questi giorni dal collettivo artistico Orticanoodles, è il quindicesimo dipinto murario dei 20 del progetto Or.Me. – Ortica Memoria, patrocinato dal Comune di Milano, che punta a trasformare il quartiere Ortica in un museo a cielo aperto. Un percorso artistico dedicato alla Milano del Novecento, toccandone la storia, i protagonisti, le donne simbolo, la Resistenzal’industrializzazione, l’arte, la musica, il design, la moda, lo sport. Un’iniziativa di arte partecipata che, insieme al collettivo artistico degli Orticanoodles, coinvolge associazioni, studenti e residenti.

Un murale che, dice Walter Contipelli, in arte Wally, degli Orticanoodles “celebra la scena rap milanese dai primi anni Duemila a oggi”. L’opera è stata finanziata da Mtv, attraverso il bando “Segnali d’Italia chiama Milano”, campagna ideata da IGPDecaux, patrocinata dal Comune di Milano e sostenuta da Edison, ViacomCBS Italia con MTV e Fondazione Italiana Accenture, per promuovere la rigenerazione urbana, l’innovazione sociale e la street art a Milano.

“I soggetti sono stati scelti con Mtv. Abbiamo preparato una lista di nomi e dieci di loro hanno dato la liberatoria per l’utilizzo della loro immagine”, racconta Mario Cosmai, project manager di Ortica Memoria. E così sul muro sono dipinti i Club Dogo, gli Articolo 31, Emis Killa, Marracash, Ghali, Sfera Ebbasta e Rkomi.

E anche il luogo scelto come “tela” per l’opera non è casuale. Quel muro circonda l’ex fabbrica Richard Ginori, ora riconvertita in un complesso residenziale in cui vivono artisti, cantanti e musicisti. Loro, proprietari di quella parete, hanno dato il via libera a dipingere lì i trecento metri quadri di opera dedicata alla musica.

“Questo murale è la continuazione di quello del Martinitt, del capitolo ‘Dialoghi’, in cui il visitatore è chiamato a interagire con il murale”, spiega Wally. I colori “stridono con il contesto e generano una scala musicale”. Ma non lineare e uniforme. “Gioca con i contrasti” e così chiama il visitatore a dialogare con l’opera.

Un pensiero riguardo “Articolo 31, Club Dogo, Ghali. All’Ortica un murale che celebra la musica rap

  1. Questa iniziativa socioculturale è semplicemente stupenda. Abbraccia vasti e importantissimi temi della vita sia passata che futura; temi fondamentali e universali tradotti dall’arte in immagini che dovrebbero restare in eterno nella mente di chi li osserva e sui quali si deve riflettere in continuità senza mai fermarsi; Immagini che apporteranno un miglioramento della visione delle cose da parte di chiunque si fermi a riflettere su di esse. Memoria veloce e sintetica per le generazioni future. Bravi gli artisti, geniale a chi è venuto in mente di realizzare una cosi cosi bella e interessante iniziativa in un quartiere che è testimonial dei temi rappresentati e che possono essere ancora sviluppati e dove anche i muri trasudano socialità infinita. E’ anche la rappresentazione della visione di Wagner dell’amore universale cioè quello verso l’umanità che in questo caso bravissimi artisti hanno trasformato in immagini molto penetranti con l’arte della pittura. Congratulazioni.

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