Calvairate, i vostri ricordi e aneddoti sul quartiere

Il lockdown e, più in generale, questo periodo che passerà alla storia come anno del coronavirus, ci ha costretti a fermarci a riflettere. A rivalutare le nostre priorità, magari. E a vedere il nostro quartiere e le nostre abitazioni con nuovi occhi.

Quando i Ferragnez sono stati fotografati mentre portavano il cibo con i volontari di Milano Aiuta, vi abbiamo parlato del quartiere dove sono stati ritratti. Calvairate, un quartiere complesso, ben raccontato dalla penna dello scrittore Giuseppe Genna. Con situazioni di disagio, ma anche con tanti lati positivi, iniziative dal basso e molto più dinamico di quello che può sembrare a un primo sguardo. Vi abbiamo chiesto di mandarci i vostri ricordi o qualche aneddoto, che racconti che cosa rappresenta per voi.

Ci è arrivata una lunga e bellissima lettera, di Azzurra Frattegiani. E poi diversi aneddoti. Pubblichiamo qui quello che avete voluto condividere fino a ora. Continuate a mandarcene e aiutateci a comporre un puzzle, che attraverso i suoi tasselli costruisca un racconto vivo e in evoluzione dei mille volti di Calvairate. Un racconto narrato con la voce di chi lo abita o lo ha abitato o ci ha anche solo trascorso qualche ora.

Partiamo da quello che ci ha scritto Andrea Bulgarini, 45 anni, che ama questo quartiere nel profondo, con i suoi pregi e i suoi difetti:

Ci vivo dal 2003, è un quartiere povero, poco conosciuto ma che ha un’anima umile e di aggregazione. Sembra non attivo, in realtà, cercando, si trovano piccole chicche che lo rendono unico. Non ci si arriva apposta, ma se ti riconosci in lui non lo lasci. È come se si percepissero nell’aria le sue aspirazioni, o meglio le aspirazioni dei suoi abitanti.

Paolo Maricelli, 36 anni, ci racconta un aneddoto legato al consueto giro di deposizione delle corone d’alloro in occasione della festa della Liberazione, avvenuto due anni fa:

“Il 25 aprile 2018, come d’abitudine, la sezione Anpi Calvairate aveva effettuato il giro di deposizione delle corone d’alloro ai caduti per la libertà della zona – non solo ai partigiani, ma anche ad altri morti per questo valore, uno su tutti Emilio Alessandrini, in piazzale Cuoco -. Tra le prime tappe, quella alla targa commemorativa ad Emma Gessati, in piazzale Martini. Successe un episodio particolare, che purtroppo non è documentato in alcuna foto. Un po’ perché non abbiamo avuto la prontezza di fotografarlo e forse un po’ perché ci siamo goduti il momento. Accadde che, poco dopo aver deposto la corona a questa importante figura del quartiere, dalla finestra sottostante si affacciò una donna, con in braccio un bimbo. E si fermò a chiacchierare con il nostro presidente onorario, Carlo Chiaravalloti. La cosa significativa e particolare è stato vedere i tre guardarsi e ascoltarsi. Tre persone, così differenti per età, ma così interessate l’una all’altra”.

Diversi i ricordi legati alla biblioteca di via Ciceri Visconti. Luogo che ha visto generazioni di studenti chini sui libri, seduti ai tavoloni, gomito a gomito, con gli anziani che sfogliavano i giornali per interi pomeriggi.

Biblioteca di Calvairate © Andrea Scuratti – Ufficio stampa Comune di Milano

Carla Cattaneo, frequentatrice della biblioteca, ora chiusa per lavori, ricorda:

“I pomeriggi in biblioteca e il vicino bar di Claudio e Andrea, con i suoi tatuaggi. Andavamo a mangiare e a guardare i Simpson e a ricevere le chiamate sul suo telefono pubblico!”.

Anche Giampietro Fusari lega il suo ricordo al tempio dei libri del quartiere:

“Un piacevole ricordo: da studente sono stato uno dei primissimi utilizzatori della biblioteca e mi aveva colpito la disponibilità e la gentilezza della signora che faceva da bibliotecaria”.

Maria Pia Gardini, con un po’ di nostalgia, racconta:

“Il bel ciclo di incontri in biblioteca dell’Officina della musica, purtroppo finiti. Manca però un bel gruppo di lettura. Speriamo che ci pensino quando riaprirà”.

Deposito Atm, viale Molise

Elisabetta Lami, ha condiviso la sua esperienza nel quartiere in un commento sui social, sotto un nostro articolo che parla di Calvairate:

“Sono legata a Calvairate-Molise, anche se non ci abito, per tante amicizie, interventi di aiuto nel tempo, e tanta nostalgia. Conosco le case di piazzale Cuoco, di viale Molise, il centro cps (centro psico sociale, ndr) di viale Puglie. Ricordo le chiacchierate con i vecchi di piazzale Martini. Una Milano ormai andata, con interventi edilizi orrendi e speculativi. Conosco le palazzine abbandonate del vecchio macello, in una c’è una sede Ats. Veramente un quartiere pieno di storia milanese povera e operaia, e che avrebbe bisogno di aiuto concreto nel tempo. Ora più che mai”.

Continuate a mandarci aneddoti o ricordi che vi legano al quartiere Calvairate a orangeisthenwmilano@gmail.com o sulle nostre pagine social.

Via degli Etruschi

Cosa ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.