Spazi liberi, luminosi e areati. Così “l’architetto dei bambini” ridisegna la casa ai tempi del coronavirus

“Per noi milanesi l’isolamento è stato duro e molto sofferto, ma a casa abbiamo imparato ad apprezzare anche i piccoli spazi”. Roberta Esposito, 51 anni, è un architetto specializzato nella progettazione di spazi gioco per l’infanzia. È “l’architetto dei bambini”, secondo una felice definizione che lei stessa ha coniato quando, nel 2009, ha creato LabMi, un laboratorio di idee e servizi per i più piccoli: dai corsi di cucina creativa per gli alberghi ai workshop anti spreco per la grande distribuzione fino alla creazione di percorsi didattici nei musei e molto altro.

Roberta Esposito

Durante il lockdown, chiusa in casa, si è concentrata sullo studio degli spazi domestici. Ha sperimentato in prima persona l’esigenza di creare nuovi ambienti dentro casa e lo ha fatto insieme a sua figlia, Carola, di dieci anni. “Abbiamo spostato i mobili e in poche mosse il soggiorno si è trasformato in una palestra con tanto di televisione dove seguire le lezioni con l’allenatrice in streaming”. La cucina, invece, ha preso il posto della stanzetta dei giochi ed è diventata la scenografia per le video ricette che hanno pubblicato sul canale YouTube. E in balcone hanno creato un piccolo orto.

In questi mesi la casa è stata stravolta: dall’isolamento domestico sono nate nuove sperimentazioni. Alla base, spiega l’architetto – che in questi anni si è specializzata nella progettazione di spazi gioco per asili, scuole, parchi e ludoteche – c’è, in una parola, la “riscoperta” del concetto stesso di casa. Non importa quanto grande perché bastano piccoli gesti per adattarla alle nuove esigenze. Ecco qualche esempio.

Carola

Per i più piccoli, le idee da mettere in pratica sono le più fantasiose. “La cucina ben organizzata diventa il parco giochi dei bambini dove impastare, cucinare, assaggiare”. Ma anche esplorare. “I cassetti pieni di pentole e coperchi sono forzieri che contengono un tesoro da conoscere”. Ma anche i luoghi più impensabili della casa possono rivelarsi preziosi per accendere la creatività, anche in isolamento. Il bagno, per esempio, “è perfetto per il gioco dei travasi (da un recipiente all’altro, secondo il metodo Montessori ndr) che aiuta i bambini a sviluppare abilità come la manualità e il tatto”. O ancora, sul balcone “si possono riempire cassette di terra dove piantare ortaggi e fiori”. Mentre per i ragazzi più grandi, alle prese in questi mesi difficili con la didattica a distanza, “l’angolo studio è fondamentale”. Per questo, è importante creare degli spazi “dove potersi concentrare e dedicare serenamente alle lezioni online: bastano un tavolo con la luce adeguata, una presa elettrica e un sedia comoda”. In questo caso, è fondamentale creare uno spazio tranquillo e ben illuminato.

Anche adesso, continua l’esperta, “che sentiamo l’esigenza di rinnovarci e pensare positivo, l’unica certezza che abbiamo è che il nostro modo di vivere è cambiato e gli spazi devono prendere una nuova forma e rispondere a esigenze diverse”. Spazi liberi, luminosi e areati, dunque. Queste le linee guida per la casa ai tempi del coronavirus. “Si passa più tempo negli ambienti domestici e anche i bambini desiderano spazi liberi”. Per questo, l’invito è di “eliminare gli arredi superflui e alleggerire gli ambienti, magari rinnovando anche le pareti con colori vivaci”.

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