Piazze virtuali, flash mob, documentari e letture in streaming: il 25 aprile in lockdown

Questo è il primo 25 aprile in cui non si può scendere in piazza dal 1945. Ma anche senza corteo, per il 75esimo anniversario della Liberazione, non si rinuncia a festeggiare. E così la piazza si fa virtuale. Il calendario di iniziative è denso.

Le prime sono partite giovedì, con la commemorazione dei caduti al cimitero Maggiore e venerdì sera con la mostra fotografica “Storie, immagini e voci della Resistenza”.

Vi presentiamo qui gli eventi principali di sabato 25 aprile.

In mattinata, ci sarà il ricordo istituzionale a Palazzo Marino e l’omaggio floreale del Comune alle targhe che nei municipi ricordano i partigiani e chi si è sacrificato per la Liberazione.

Dalle 8 si potranno seguire le celebrazioni sui canali social di Anpi nazionale e dei comitati provinciali.

E il sito  www.25aprile2020.it/ sarà la grande piazza virtuale che risponde all’hashtag #iorestolibero, l’appello lanciato da Carlo Petrini, Liliana Segre e Renzo Piano e firmato, tra gli altri, anche dal sindaco Giuseppe Sala. Appello legato a una raccolta fondi per Caritas e Croce Rossa (maggiori informazioni sul sito dell’iniziativa).

Alle 14.30 ci sarà l’Inno di Mameli cantato da Tosca. A seguire l’attrice Lella Costa introdurrà gli interventi di Carla Nespolo, presidente Anpi, Maria Lisa Cinciari Rodano, staffetta partigiana e Sara Diena di Fridays for Future.

Alle 15 in tutta Italia ci sarà il flash mob #bellaciaoinognicasa promosso dall’Anpi. L’invito è di affacciarsi alla finestra o sul balcone e cantare tutti insieme “Bella ciao”. E magari di spedire i video all’associazione, che li posterà sulle sue pagine social.

Alle 18.30 il grande evento di piazza di Partigiani in Ogni Quartiere, con artisti, musicisti, attori (clicca qui per saperne di più).

Documentari e partigiane

Pedalando, portando armi, messaggi, facendo saltare ponti, strade, binari. Combattendo come gli uomini, morendo come gli uomini. Trentacinquemila donne italiane. Ragazze che a vent’anni rischiarono tutto, spesso la vita, pur di vedere una nuova Italia libera e democratica. Donne che poi furono dimenticate, schiacciate dietro le quinte della Storia da una narrazione della Resistenza tutta al maschile, rimandate a casa dopo la Liberazione al ruolo di madri, di mogli, di figlie“.

Parla di loro “Partigiane 2.0. La libertà ha sempre vent’anni”, il documentario prodotto dall’Associazione Chiamale Storie e Sky Arte, nell’ambito del progetto MemoMI, e realizzata da 3D Produzioni con il contributo del Comune di Milano e della Fondazione Pasquinelli, che andrà in onda sabato 25 alle 21.15 su Sky Arte e in diretta streaming libera lo stesso giorno alle 15 e alle 21 su arte.sky.it/diretta/ e  video.sky.it/.

Testimonianze e documenti storici tratti anche da “La donna nella Resistenza”, il documentario girato nel 1965 da Liliana Cavani che, per prima, alzò il velo di reticenza e di ipocrisia calato sulle donne partigiane, ridotte nell’immaginario collettivo a crocerossine, semplici assistenti, anziché vere combattenti.

Accanto al documentario l’associazione Chiamale Storie ha promosso anche un concorso per l’ideazione di un’installazione artistica da dedicare alla memoria delle Donne Partigiane nell’omonima piazza di Milano (Municipio 6, quartiere Barona), d’intesa con Comune di Milano, Anpi Provinciale, Ordine degli architetti della provincia di Milano e Istituto lombardo di
Storia contemporanea.
L’inaugurazione del monumento, era prevista per il 25 aprile ma è rinviata al termine dell’emergenza sanitaria: sarà uno dei primi momenti di condivisione e partecipazione di una Milano nuovamente aperta e libera.

Fondazione Feltrinelli

Letture e interventi di voci dal mondo della cultura, della politica, del lavoro, riflettono sul senso che il 75esimo anniversario del giorno della Liberazione oggi può avere in chiave di ricostruzione, per immaginare la ripartenza. Si potranno seguire dalle 9.30 sulla pagina Facebook della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. L’iniziativa, “È in gioco l’avvenire. 1945 – 2020: le voci della Resistenza, le parole per la Ricostruzione”, prende il nome dalla frase con cui Ferruccio Parri chiude il suo discorso, letto in apertura dei lavori della Consulta il 26 settembre 1945. Questo testo, insieme a una lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia, sono gli scritti che Fondazione ha scelto come spunto da cui partire per riflettere sul senso del ricostruire. Tra i personaggi coinvolti in questo evento ci sono la storica Gabriella Gribaudi, l’europarlamentare ed ex assessore milanese al Welfare, Pierfrancesco Majorino, lo scrittore e insegnante Marco Balzano e l’autrice del romanzo La Linea del Colore, Igiaba Scego.

#RaccontiamolaResistenza


L’Istituto Nazionale Ferruccio Parri ha lanciato una campagna social – con l’hashtag #RaccontiamolaResistenza – che accompagna il mese di aprile offrendo documenti e produzioni tratti dalla rete degli istituti della resistenza, ma anche rilanciando iniziative a tema e accogliendo i materiali provenienti dal pubblico. #RaccontiamolaResistenza culmina il 25 aprile in un grande evento virtuale, in cui si risalirà l’Italia, come gli alleati nel 1945, con una grande staffetta tra gli istituti, che racconteranno date, personaggi e storie della Resistenza. Il tutto sarà arricchito dalle clip di testimonial d’eccezione del mondo della cultura e dello spettacolo e dai collegamenti con gli altri grandi eventi nazionali di celebrazione della festa.

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